Pianificazione di diete equilibrate basate sull’assunzione di cibi vegetali, escludendo completamente o parzialmente quelli di origine animale.
La scelta di seguire un’alimentazione a base vegetale sta diventando sempre più accettata dalla popolazione ed è in aumento in Italia e nel resto del mondo per i suoi ormai ben noti effetti benefici anche nella prevenzione dello sviluppo di alcune malattie.
Come confermato dall’Academy of Nutrition and Dietetics, infatti, le diete vegetariane e vegane, se correttamente pianificate, non solo risultano adatte in tutti gli stadi del ciclo vitale ma apportano anche benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie.
I motivi che portano le persone a scegliere di adottare l’alimentazione a base vegetale sono diversi: il rispetto per gli animali, la riduzione dell’impatto ambientale e la diminuzione del rischio di sviluppare malattie croniche.
È stato visto che diete a base vegetale possono essere utili nel trattamento terapeutico del sovrappeso o dell’obesità e nella riduzione del rischio di patologie cardiovascolari e di diabete di tipo 2, in quanto ricche di verdura, frutta, cereali integrali, legumi e frutta secca e povere di cereali raffinati, carni rosse o trasformate e bevande zuccherate. Inoltre, diversi studi hanno evidenziato come queste diete riducano il rischio di cancro a livello dell’apparato gastrointestinale, per la maggiore presenza negli alimenti vegetali di sostanze fitochimiche.
Le diete a base vegetale risultano essere più sostenibili, rispetto alle diete ricche di prodotti animali, perché associate ad un minor impatto ambientale: esse, infatti, utilizzano una quantità inferiore di pesticidi, di fertilizzanti e di risorse naturali (idriche e combustibili fossili), e producono tra il 29 e il 50% di gas serra in meno. Inoltre, i vegetali richiedono meno terreno e meno acqua per la coltivazione, portando ad una diminuzione dalle 10 alle 50 volte delle emissioni causate dalla produzione di cibi animali.
Una dieta vegetariana o vegana può, però, essere al rischio di carenze di determinati nutrienti, che possono, tuttavia, essere evitate attraverso un’adeguata pianificazione della dieta. È quindi compito del nutrizionista accompagnare il paziente nella scelta di un’alimentazione vegetale, educandolo riguardo le fonti alimentari dei nutrienti più a rischio e gli integratori più adatti alla sua condizione.